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Salsa Los Angeles

Gli insegnanti

Figli d'arte, sin dalla tenera età, iniziano a muovere i loro primi passi nella scuola di ballo dei loro genitori.
Iniziano da piccoli a frequentare i corsi di danza classica e moderna, presso il teatro Totò di Roma. Molto presto iniziano le prime competizioni, ore ed ore di faticoso studio per perfezionare la propria tecnica, per cercare di esprmere se stessi attraverso i movimenti del proprio corpo. Scoprono più tardi la passione per i balli Latino-americani spinti dall'euforia travolgente del padre per questo mondo. Iniziano a studiare con i massimi esponenti di queste discipline come: il Maestro Pacetti, Sandro Cavallini, Geyr Backe (Campione del Mondo di Danze Latino-Americane), e molti altri.
Successivamente cominciano a studiare anche con insegnanti di prestigio di altre discipline come la danza Modern-Jazz, completando la loro formazione artistica con Steave La Chance e Stefano Sellati.
A Milano, durante un congresso mondiale di Salsa, cominciano a prendere il primo vero contatto con quello che diventerà per loro la vera aspirazione artistica: le danze Caraibiche. Conoscono ed iniziano a studiare con i massimi esponenti della Salsa New York Style quali: Jeyson Molina, Angel Ortiz, Eddie Torres, Nelson Flores, Graziano Boggiani e Daniela Trucco.
Nel 2003 formano il gruppo "Cheveres Latinos" esibendosi nei migliori locali d'Italia e costituiscono la loro scuola di ballo. Nel 2004 si specializzano nelle discipline di Salsa “New York Style e Los Angeles Style” e dopo alcuni anni si appassionano e si accingono ad insegnare anche la Bachata, orientandosi sullo stile della “Bachata Moderna”.
Dal 2018 iniziano a collaborare con la scuola “Los Clandestinos”, con la quale partecipano a molti eventi salseri in tutti i locali di Roma.

 

 

Storia della Salsa Los Angeles

Per capire meglio il fenomeno Los Angeles Style bisognerebbe andare indietro nel tempo ed avere come punto di riferimento un film che è stato fondamentale per la nascita di questo stile. Si tratta del film “Salsa”, una pellicola uscita nel 1988 e ambientata a Los Angeles. Interessante è anche un video didattico in cui Kenny Ortega, partendo proprio da questo suo film ci spiega la sua idea della salsa. Da questo video didattico, si evince di come Kenny non abbia una idea precostruita della salsa. Non ha un passo base stabilito, né un tempo preciso di esecuzione. Lui, non fa altro che prendere dei ballerini di diversa estrazione geografica e sfruttando le loro capacità, confeziona per loro una salsa spettacolare e virtuosa, che non ha una radice ma che si trasforma in un contenitore artistico aperto alla contaminazione e alle influenze più disparate.
Questa insita libertà espressiva, priva di condizionamento alcuno, ci deve aiutare moltissimo a capire il fenomeno in questione. Un cubano nato a Cuba si formerà nel solco della tradizione coreutica del suo popolo, potrà magari innovare, creare un suo proprio stile ma senza rinunciare alla sua cubania. Un latino nato in una metropoli come Los Angeles non si sentirà costretto a seguire nessuna tradizione, potrà creare in maniera assolutamente libera un proprio stile, cercando di assemblare le cose che più gli piacciono e più gli interessano senza per questo passare per traditore (fenomeno molto abituale anche da noi in Italia).
La salsa di Kenny Ortega diventa quindi di per se un incredibile fucina, un laboratorio coreografico, una sorta di Free Style che si trasforma in un importante precursore di quello che sarà battezzato successivamente Los Angeles Style.
La città di Los Angeles diventa il luogo ideale per la nascita di questo nuovo stile. La città degli angeli, è infatti abitata da una foltissima comunità ispanica. Fra le varie comunità spicca però in particolare quella messicana, sicuramente non assimilabile alle altre comunità caraibiche che popolano in particolare i quartieri della Grande Mela (il celeberrimo Spanish Harlem). Gli americani di origine messicana da queste parti vengono chiamati chicanos e sono proprio loro ad essersi messi a capo del movimento salsero. Un movimento piuttosto forte che garantisce grandi sale da ballo, un’ottima programmazione dal vivo e persino la rivista di salsa più famosa del mondo “Latin beat”. Nel 1997, a Puerto Rico arrivarono per la prima volta i Fratelli Vasquez ( di origine messicana, arrivati nella citta degli angeli nel 1988 ). Il loro stile destò subito un grande interesse e anche qualche perplessità. Colpivano soprattutto perché erano diversi ed avevamo una idea molto interessante e innovativa di che cosa fosse uno spettacolo di salsa. In quella occasione i ballerini di Los Angeles, capitanati dai fratelli Vasquez, mostrarono al mondo intero il polso di questa città che, capolinea di molte influenze, ha dato vita ad un tipo di salsa che per la sua spettacolarità e per la ricerca del colpo ad effetto ricorda molto da vicino la lambada brasiliana.
Ed è per questo motivo, che oggi, si può affermare che:
Lo stile LOS ANGELES è nato dodici anni fa in America, più precisamente nella città di Los Angeles ed è stato creato da colui che oggi è considerato uno dei più famosi ballerini nel panorama caraibico: Francisco Vazquez.
Fautore di un modo di ballare molto libero e creativo, che però ha cominciato ad avere una sua precisa definizione solo con il passare degli anni. Quando i Vasquez arrivarono per la prima volta a Puerto Rico, ad esempio non avevano in realtà uno stile definito. Avevano sì molte idee, ma diveniva assai difficile classificare il loro stile che poteva cambiare molto da uno spettacolo all’altro. Arrivati a Puerto Rico, hanno avuto però la possibilità di conoscere e vedere all’opera i migliori ballerini del mondo, e da lì è nato a l’idea di ispirarsi principalmente al ballo in linea per poi edificare su quella base la loro idea della salsa.
Ecco perché oggi ci sono molti elementi in comune tra la salsa di Los Angeles, quella di New York e quella di Puerto Rico. Prima della nascita del Congresso questi ballerini andavano ognuno per la loro strada, poi, incontrandosi, hanno incominciato a fondere i loro stili e prendere ognuno ispirazione dal lavoro degli altri.
Il Los Angeles Style oggi
Di fatto oggi la salsa di Los Angeles, si è trasformata in una salsa in linea che nella sua versione più semplice non è tanto diversa da quella portoricana o da quella newiorkese. Si differenzia però dal fatto che i ballerini di Los Angeles privilegiano il fatto di ballare sul tempo uno “on1” della musica per accentuare la velocità di esecuzione. La loro salsa si complica tantissimo quando inserisce quelle che sono le loro tipiche acrobazie, quelli che in inglese si chiamano trucks o lifts come ad esempio il celebre “muerto”, figura in cui la donna nel cadere per terra viene risollevata dai piedi dell’uomo.
La salsa di Los Angeles rimane per molti una salsa profondamente americana con quel tanto di kitch che l’allontana parecchio dal tipico sabor caraibico. Ci troviamo però, non dimentichiamolo, ad Hollywood, nella patria del cinema e dello spettacolo e quindi ci sembra normale che la salsa californiana punti più sull’effetto a sorpresa che sul puro sabor. E’ però indubbio che la salsa in stile Los Angeles sia una realtà che ha portato sulla scena moltissimi bravi ballerini, molti dei quali nati al di fuori dei confini californiani.
E’ una salsa infatti perfetta per un pubblico molto giovane e dinamico, non particolarmente legato alla tradizione. Chiaramente la sua modernità potrà farla sembrare scandalosa agli occhi dei conservatori e dei guardiani della tradizione, ma si inserisce in quella dialettica, oggi tanto attuale, tra innovazione e tradizione che sta dando parecchi grattacapi anche ai cultori e gli amanti della vecchia musica afro-latino-caraibica.
Il LA style sta conquistando vaste frange di pubblico. Un successo il suo, decretato da vari fattori che si possono riassumere in poche parole: molto atletismo ginnico. Fitness con Salsa. Un ballo ricco di funambolismi, contorsioni atletiche, trucchi a effetto cattura-pubblico, linee accattivanti, il tutto mixato con Rumba. Un cocktail davvero forte, che richiede per ballare forti doti di agilità, sia per l’uomo che per la donna e capacità di fare “scena”.
E’ sicuramente un fenomeno contemporaneo ai tempi in cui viviamo. Ognuno potrà accettarlo o meno, amarlo o odiarlo ma è indubbio che è un fenomeno che esiste e che è sicuramente lo specchio di una salsa, in questo momento, sempre di più proiettata verso il futuro.
Caratteristiche Coreografiche del Los Angeles Style
Addentrandosi però nelle caratteristiche del LOS ANGELES STYLE non si può non riconoscere il magnetismo così coinvolgente durante un’esibizione o uno spettacolo dal quale è molto difficile distogliere lo sguardo. Il LA style, infatti ama le coreografie scenografiche, i lanci, lift (sollevamenti), drops (cadute a effetto), kicks (calci di gamba). Il ballerino di LA style è assorbito dal suo spettacolo e la musica, in effetti, è solo un contorno della scenografia
Le coreografie, dunque, sono solitamente basate su un tema o su personaggi, sono a volte suddivise da una prima parte di introduzione, che utilizza anche brani diversi dalla musica caraibica ad esempio il tango, la rumba, il cha cha, discomusic, hip hop o funky (dipende dal tema che si va ad interpretare) mentre la seconda parte, quella più esplosiva, si sviluppa sulle note di un mambo solitamente molto ritmato e veloce, regalando agli spettatori un’emozione ed un’energia crescente dove è quasi impossibile rimanere fermi senza almeno muovere un piede o una mano a tempo di musica… Un vero crogiolo di vari elementi mixati con un’unico effetto: stupire, catturare l’attenzione con un ballo a effetto.

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